venerdì 30 novembre 2007

come on feel the ILLINOISE

(come on feel the) ILLINOISE
Sufjan Stevens
Sufjan Stevens, credo il migliore autore (da tutti i punti di vista) di questi anni, ci invita nel 2005 a ILLINOISE (come on feel the), album decisamente difficile, ma che allo stesso tempo si lascia ascoltare con leggerezza. "Concerning the UFO Sighting near Highland, Illinois", il primo brano, ci trasporta da subito nell'atmosfera surreale ma al contempo realissima che circonda questo concept-album; "COME ON FEEL THE ILLINOISE!" dimostra come Sufjan non sia un cantautore qualunque, ma un grande artista capace di tutto: da notare la divisione in due parti del brano, avvertibile solo se si ascolta con grande attenzione; "The Man of METROPOLIS Steals Our Hearts", tutti insieme all'oratorio, strofe lente e coretti niente male, ci sta; "PRAIRIE FIRE THAT WANDERS ABOUT" - "They Are Night Zombies!! They Are Neighbors!! They Have Come Back from the Dead!! Ahhhh!", da musicalità stile giudizio universale ad arrangiamenti geniali e sempre molto fini; "THE TALLEST MAN, THE BROADEST SHOULDERS" al primo ascolto richiama il terzo brano (COME ON FEEL THE ILLINOISE!), legatura perfetta, frutto di un concept-album eccezionale (non a caso, credo, il terzo brano ed il terzultimo brano siano così legati fra loro).
Ma tutto ciò è niente. Se questo album merita il voto, è perchè Sufjan è stato in grado di scrivere pezzi come "CHICAGO" e, soprattutto, "JOHN WAYNE GACY, JR.": il primo un'eccezionale coronamento di musica e melodia, tra l'altro strariarrangiato da Sufjan; il secondo, il capolavoro, il brano più bello e geniale e facile all'ascolto (ma se lo si ascolta bene sono magoni da tutte le parti) dal 2005 ad oggi. Sono rarissimi i pezzi che, mentre li ascolti, vanno a toccarti qualcosa dentro e ti emozionano a tal punto come JOHN WAYNE GACY, JR.
Our top brano "JOHN WAYNE GACY, JR. "
Voto 9,5

domenica 25 novembre 2007

greetings from michigan

MICHIGAN
Sufjan Stevens 2004 rough trade

Sufjan Stevens è un cantautore polistrumentista originario del Michigan. e "Michigan" è un album invernale gelido da chiudersi in casa col maglione di lana a collo alto. ogni brano è una piccola fonte di calore che splende nella neve e una piccola porzione di solitudine.
la ricerca della grazia.
qualsiasi cosa voglia dire.
integralismo cattolico, ironia? pop, folk da caminetto, introspezione, denuncia. tutto si posa su strati di banjo, piano, percussioni, chitarre acustiche, fiati (arrangiamenti mai banali) insieme ad una voce sempre soffice e sospesa.
-questo disco è lunghissimo- un concept album sul Michigan (Flint, Detroit, laghi, fiumi, orsi) estenuante, con 2 bonus tracks e quindici pezzi eterni. melodie dolci e brani rarefatti "Holland", "Oh god, where are you now?", leccate di ottimismo e sarcasmo "Detroit, lift up your weary head!", un disco splendido per chiudere gli occhi.
(se non fossi ateo, sarebbe un ottimo motivo per credere in Gesù Cristo).
my top brano "for the windows in paradise, for the fatherless in ypsilanti".
Voto 8,5